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Disturbo Ossessivo Compulsivo

Il trattamento cognitivo-comportamentale

La psicoterapia cognitivo-comportamentalecostituisce il trattamento psicoterapeutico più indicato per bambini, adolescenti e adulti che soffrono di DOC. Come ogni trattamento di tipo cognitivo-comportamentale si avvale di tecniche cognitive e di tecniche comportamentali.

Le tecniche cognitive servono per stimolare nel paziente il riconoscimento e la regolazione di certi meccanismi mentali che sono alla base del disturbo.

La storia di apprendimento del disturbo sarà raccolta in diverse fasi del trattamento per favorire la comprensione della propria sofferenza. In questo modo è possibile ridimensionare la sensazione di anormalità che solitamente queste persone provano; certi comportamenti, infatti, possono apparire agli occhi del paziente stesso come una follia incomprensibile e spaventosa.

Gli interventi di tipo cognitivo, inoltre, agiscono su quei processi di pensiero che sono responsabili del mantenimento del disturbo, tra cui: i tentativi di controllo del pensiero, tipici degli ossessivi, l’incapacità di tollerare il rischio, il timore esagerato di essere responsabili o colpevoli di eventuali catastrofi a causa di disattenzioni o errori. In questo modo, chi soffre di questa patologia impara a dare il giusto peso ai pensieri negativi. Quasi tutte le persone ossessive ritengono, infatti, che avere certi pensieri negativi sia di per se pericoloso o moralmente deplorevole aumentando così il timore di averli.

La terapia cognitiva serve, inoltre, a far capire al paziente le ragioni (intervento psico-educazionale e motivazionale) per cui dovrebbe fare ciò che tutti i familiari gli chiedono e che non riesce a fare, cioè imparare ad accettare le sensazioni spiacevoli generate dall’ansia e a impegnarsi gradatamente a non mettere in atto gli evitamenti e i rituali.

La tecnica più indicata per la cura del disturbo ossessivo-compulsivo è, infatti, l’esposizione con prevenzione della risposta (o exposure and response-preventionE/RP), che costituisce la parte comportamentale del trattamento. Essa consiste nell’esporre gradatamente il paziente al pensiero, immagine o evento temuto e nel fare in modo che resista all’impulso di compiere il cerimoniale. La procedura E/RP generalmente è accompagnata dall’utilizzo del modeling; il terapeuta, cioè, mostra alla persona con disturbo ossessivo-compulsivo il comportamento da eseguire. Ad esempio, il terapeuta tocca un oggetto temuto, come la base di una borsa o le scarpe, si passa le mani sui capelli o sui vestiti e chiede al paziente di ripetere tali azioni. Il terapeuta non forzerà nessun esercizio che non sia stato prima concordato.

Il soggetto si renderà conto, così, che l’ansia si placa anche senza eseguire i rituali, solo più lentamente. I comportamenti di neutralizzazione sono, infatti, il risultato di una storia di apprendimento sfortunata e si possono disimparare e sostituire con altri comportamenti. Questo cambierà gradualmente la valutazione del pericolo e attenuerà l’ansia.

La prima regola del trattamento è quindi quella di “evitare di evitare”, questo principio e alla base degli esercizio di esposizione graduata e di prevenzione della risposta.

Sarà necessario, inoltre, interrompere gradualmente qualunque forma richiesta di rassicurazione imparando a gestire la momentanea ansia associata ai pensieri ossessivi.